lunedì 8 agosto 2011

IL PROGETTO

 DELIRI CONTEMPORANEI

Il verde è il colore piu’ usato nelle pubblicità delle ultime stagioni. L’etichetta « bio » e il prefisso « eco » è divenuta la qualità piu’ ricercata dei prodotti piu’ diversi. L’eco-responsabilità, l’eco-sviluppo sono i « nuovi » concetti entrati a forza nel nostro vocabolario quotidiano.
La crisi finanziaria e i problemi ecologici sembrano condurre l’uomo a uno stato critico, a un passaggio, a una trasformazione indispensabile per la sua sopravvivenza : i media e la publicità ne fanno la loro merce, il loro slogan, il loro topos.
Diversi filosofi e antropologi contemporanei[1], criticano con decisione lo stato attuale dell’evoluzione tecnologica e sociale che ha fatto dell’uomo contemporaneo un oggetto, dandogli il ruolo di attore passivo della società dello spettacolo. Una messa in guardia, presente nelle opere di questi autori, che sembra indirizzarsi piu’ all’uomo ordinario[2] che al mondo politico, troppo interessato all’economia e non abbastanza alla condizione umana. Anche l’arte sembra in parte aver giocato fino ad ora il ruolo di merce e, come sostiene Jacques Rancière, spesso l’artista non ha lavorato per emancipare il suo spettatore ma ha preferito vederlo passivo e consenziente davanti alle opere d’arte[3].

Il progetto dell’istallazione di un rigassificatore a 16 Km dalla costa di Falconara Marittima e a 13 Km da quella di Ancona, ha generato in questi ultimi mesi il dissenso di alcuni gruppi di cittadini che si sono organizzati in collettivi e associazioni al fine di impedire, ostacolare l’impiantazione di tale struttura in una zona già industrialmente e sanitariamente sensibile.
Questi gruppi hanno creato e stanno creando un movimento che ha cercato di portare la sua voce nel consiglio regionale del 6 luglio  scorso senza pertanto riuscire a impedire la decisione favorevole all’impiantazione del suddetto rigassificatore.
Molti dei cittadini delle due città in questione, ma anche la maggior parte di tutti quei cittadini delle città limitrofe che sarebbero in caso di incidente colpite da una nuvola tossica, sono altamente disinformati su questo progetto e sugli eventuali danni ecologici che si estenderebbero, seguendo le indicazioni che ne dà uno studio americano, per un raggio di 55 Km dalla zona dell’esplosione ( si parla quindi di un raggio che andrebbe da Fano a Porto Recanati).


E’ per questa ragione che un collettivo di artisti si è formato spontaneamente per creare un’immagine a 16 mani . Ognuno degli 8 artisti, con il suo proprio e personale stile, ha contribuito alla creazione di un poster di circa 5 metri x 70 cm, a cui questo blog è associato.
Il progetto avrebbe previsto di incollare la riproduzione di questo poster in tutta la fascia della costa adriatica potenzialmente colpita da un possibile disastro causato dalla fuoriuscita del gas metano dal rigassificatore.
In questa prima fase soltanto tre poster sono stati attaccati, in quanto il progetto è autoprodotto e i costi della stampa sono discretamente elevati. Possiamo quindi considerare il progetto solo parzialmente realizzato.
Il fine di questo atto artistico non è quello di convincere la cittadinanza della, secondo noi, estrema pericolosità e inutilità (economica e strategica) dell’impiantazione del rigassificatore, il cui guadagno , ci sembra, andrebbe esclusivamente alla società api s.p.a. , ma a generare la curiosità e l’interesse per un progetto finanziario che usa lo spazio delle acque marine territoriali per uno scopo economico privato ignorando le vere esigenze che questo territorio abbisogna a breve, medio e lungo termine. Questo tipo di progetto, come molti nel territorio italiano ( vedi la costruzione della linea ad alta velocità –TAV- in Val di Susa, il ponte sullo stretto di Messina , solo per citarne alcuni) sembrano seguire ancora l’ideale, ormai chiaramente fallito ( vedi la crisi finanziaria USA) del nostro modello economico. Non siamo noi a dirlo ma i piu’ grandi economi e studiosi del mondo riconoscono come necessaria una revisione se non un cambiamento radicale del modello del neo-liberismo. Questo modello non funziona né in termini economici né tantomeno per sopperire alle esigenze dell’Umanità. Ci sono studi fatti a partire dagli anni 70 che propongono nuovi modelli economici possibili, che nessuno Stato ufficialmente a preso in considerazione se non nel momento di uno stato di urgenza ( vedi l’abbandono del nucleare da parte della Germania dopo il disastro di Fukushima).

Le grandi lobby finanziarie e industriali del mondo intero controllano le decisioni politiche ed economiche degli stati mondiali che sotto ricatto si sentono costrette , o almeno questo ci fanno intedere, ad accettare progetti e impiantamenti industriali ignorando completamente il territorio naturale e la vita umana e animale che li’ si genera e si sviluppa.
Non stiamo parlando con parole dettate da inflessioni politiche ( e qui intendiamo di partiti politici) ma con il cuore di cittadini che desiderano mantenere cio’ che resta di buono e recuperare forse dal passato un modello di vita piu’ naturale e meno pericoloso.
Un cambiamento puo’ svilupparsi e nascere dal popolo e le recenti rivoluzioni del Maghreb ci confortano, anche se la strada per raggiungere un vero equilibrio e risanamento è ancora lunga per queste nazioni.
Siamo intimamente convinti che solo un Uomo/Donna capace di informarsi e dotato di critica possa riuscire ad elaborare un pensiero e un azione capace, a partire dal microcosmo familiare, del lavoro, della sfera delle amicizie, di mutare e inventare un nuovo modello di vita e di rapporti interpersonali.
Non vogliamo raggiungere per forza la massa perchè i mezzi per farlo comporterebbero un investimento e forse uno spreco che non ci è dato, e che non vogliamo assumere.


In questo blog troverete alcune informazioni riguardanti l’istallazione del rigassificatore scritte da cittadini che hanno desiderato ricercare autonomamente la « verità » su questo progetto. Ma anche dei link dei gruppi regionali, nazionali e internazionali che si pongono in opposizione a delle decisioni che Stati o chi per essi prende senza valutare tutte le possibili conseguenze alla persona e all’ambiente. Troverete inoltre una bibliografia indicativa e non esaustiva con opere letterarie, filosofiche o scientifiche di autori che hanno dedicato i loro studi, le loro ricerche alle questioni riguardanti l’impatto dell’uomo sulla natura, la libertà, la capacità di azione e di emancipazione dell’uomo, come opere riguardanti l’economia.
Il blog è in costruzione e quindi vi invitiamo a tornare a visitarlo di tanto in tanto se queste questioni provocano in voi un interesse, una paura o una qualche curiosità.
Per terminare vorremmo sottolineare l’anonimato che pretende avere questo progetto, in quanto non vorremmo considerare questo lavoro come un’opera d’arte vendibile e soggetta a scambi commerciali. Troverete per questa ragione un file pdf, scaricabile e quindi stampabile, qui sotto. L’atto di incollare un poster su di un muro è giuridicamente perseguibile, vi raccomandiamo quindi, nell’eventualità di una vostra energica e attenta azione di pensare alle conseguenze a cui potreste andare incontro.


[1] Per i filosofi citiamo ad esempio Paul Virilio, John Zerzan, Dominique Quessada, Giorgio Aganben, Tiqqun, nominiamo ad esempio tra gli antropologi Chris Knight attivista radicale inglese, e Bruno Latour per i sociologi. Questi sono chiaramente solo alcuni esempi indicativi e non esaustivi.
[2] L’uomo ordinario è un uomo che non riesce a prendere una posizione attiva nella società rimanendo inquadrato in uno sistema che lo vuole produttore e consumatore senza critica. « Si ritrova l’origine del concetto dell’uomo senza qualità, dell’uomo medio in tutta la letteratura occidentale della fine del XIX secolo e dell’inizio del XX che ne fa il suo eroe quasi « esclusivo »: per esempio Sengle  Les Jours et les Nuits (1897) di Jarry a Plume di Michaux (1938), a Pessoa stesso a L’uomo senza qualità (1930) di Musil, a Bartleby (1853) di Herman Melville a Kafka. E’ con il trattato Essere e tempo di Heidegger che esso diviene il non-soggetto centrale della filosofia » tradotto dall’edizione francese di :Tiqqun, La théorie du Bloom, La Fabrique éditions, Paris, 2000. Page 45.
[3] Jacques Rancière, Le spectateur émancipé, La Fabrique éditions, Paris, 2008.

BOOM !!!!







...9.. NUOVI SCENARI ECONOMICI E POLITICI


Il petrolio, conosciuto fin dall'antichità, divenne, dagli inizi del XX secolo, la primaria fonte di energia e il fulcro delle politiche economiche mondiali. Lo sviluppo delle tecnologie basate sul petrolio (automobili, navi, aerei, centrali elettriche, nuovi materiali…) hanno condizionato, in maniera radicale, il progresso della nostra società, portando una grande rivoluzione socio-industriale.
 
Per oltre 150 anni la disponibilità di energia è costantemente aumentata e la popolazione mondiale ha conosciuto una vera e propria esplosione demografica. Il petrolio ha raggiunto una tale importanza che in suo nome sono state combattute guerre atroci, che continuano tutt'oggi; e ogni sorta di speculazione economica è stata portata avanti senza alcun rispetto dell'ambiente causando ben noti danni all'ecosistema.
Ora i giacimenti si stanno esaurendo, di conseguenza il prezzo del petrolio sale vertiginosamente, servono cosi' nuove fonti di energia per rimpiazzarlo e mantenere gli standard energetici. La totalità di energia che sfruttiamo in tutto il mondo è data da un mix di: petrolio (36%), gas (24%), carbone (28%), nucleare (6%) e fonti rinnovabili come l'eolico e il solare (1%).
In questo contesto è facile intuire quale ruolo giochi la comparsa sul mercato mondiale del GNL (Gas Naturale Liquido = metano).  Il metano sopperirà il petrolio come risorsa energetica primaria sostituendosi ad esso nel mercato finanziario e nelle politiche strategiche economiche. Si delinea, in maniera sempre più chiara, la tendenza a fare del commercio del metano liquido il nuovo strumento di ricatto e sottomissione dei popoli.

(Immagine tratta da : http://www.gasnaturalitalia.com/magnoliaPublic/GNItalia/home/leftMenu/gasnaturale/Il-GNL.html )

...8.. IL MERCATO MONDIALE DEL METANO



Il metano è un combustibile fossile idrocarburo e come tale non può essere ritenuto una fonte di energia pulita né rinnovabile.
Dai paesi produttori viene trasportato attraverso lunghi condotti detti gasdotti per distanze che arrivano anche oltre i 3000 Km.
Dagli anni '40 del secolo scorso si è andata via via sviluppando una nuova tecnologia per il trasporto del metano detta "della liquefazione": al di sotto di -160°C il gas cambia il suo stato e diventa liquido riducendo il suo volume di circa 600 volte. Il gas naturale liquefatto (GNL) così prodotto può essere immagazzinato a grandi quantità in spazi relativamente ridotti e giustificare economicamente il trasporto via nave per poi essere riportato allo stato gassoso negli impianti dei paesi acquirenti abbattendo i limiti "geopolitici" dei gasdotti e aprendo un nuovo mercato mondiale del metano. Per diventare paese acquirente e sfruttare questa redditizia tecnologia per l'approvvigionamento di gas è quindi necessaria la costruzione di nuovi impianti detti RIGASSIFICATORI.






COS'E' UN RIGASSIFICATORE

E' un impianto industriale marittimo costituito da un lungo pontile di attracco, 1 o più serbatoi criogenici di stoccaggio di GNL, 1 o più camere di vaporizzazione e altri serbatoi di stoccaggio per il gas ottenuto.
Il GNL giunge al rigassificatore mediante navi metaniere [1] : grossi scafi simili a petroliere con serbatoi criogenici (cioè mantenuti a - 160°C per mezzo di idrogeno liquido). Tramite un gasdotto, che corre lungo il pontile di attracco, il GNL viene trasferito al serbatoio criogenico di stoccaggio all'interno dell' impianto, dove mantiene lo stato di gas liquido. Successivamente viene inviato alle camere di vaporizzazione dove, aumentandone la temperatura, si effettua la rigassificazione con l'espansione del GNL, che torna allo stato naturale. L'innalzamento della temperatura avviene, in genere, tramite lo scambio termico in fasci di tubi tra GNL e acqua di mare, che, filtrata e sterilizzata con cloro e varechina, cede il proprio calore al processo  per poi essere riversata raffreddata nell'ambiente marino circostante. A questo punto il GNL ha riacquistato le sue caratteristiche naturali e il suo volume è aumentato di 600 volte, la grande pressione che ne consegue viene ridotta tramite l'espansione del gas in appositi serbatoi di stoccaggio. Da qui il gas viene immesso nella rete di distribuzione via metanodotto.

Questo ciclo industriale viene messo in atto in tre possibili tipologie:
- On-shore: impianti realizzati su zone costiere.
- Off-shore: impianti realizzati in mare su una piattaforma ancorata al fondale e collegata a terra da un gasdotto.
- On-board: impianti realizzati a bordo di una nave metaniera opportunamente ancorata e collegata a terra da un gasdotto. [2]

[1]  : Le navi metaniere per il trasporto del GNL (gas naturale liquido) con stazza da 143.000 mc a 253.000 mc oggi in servizio sono 192.  (http://win.ilpiave.it/modules.php?name=News&file=article&sid=7012 consultato il 7 agosto 2011)


RIGASSIFICATORI: IN ITALIA E NEL MONDO

Ad oggi sono in funzione oltre 50 rigassificatori in tutto il mondo (contro gli appena 17 impianti di liquefazione). Il primato spetta al Giappone, paese fortemente soggetto a maremoti e tzunami, con i suoi 23 impianti (con capacità di stoccaggio totale di oltre 9 milioni di metri cubi) seguito da:

- Corea del Sud: 4 impianti, capacità di stoccaggio totale di oltre 3 milioni di metri cubi.
- Spagna: 6 impianti, capacità di stoccaggio totale di 2 milioni di metri cubi.
- Stati Uniti: 5 impianti, capacità di stoccaggio totale al disotto di 1 milione di metri cubi.
- Turchia, Inghilterra, Francia: impianto, capacità di stoccaggio totale al disotto di 400.000 metri cubi.
- Belgio, Italia, Portogallo, Grecia, India, Taiwan, Porto Rico, Rep. Dominicana: 1 impianto, capacità di stoccaggio totale al disotto di 400.000 metri cubi. [1]

In Italia si consumano tonnellate e tonnellate di gas naturale (metano) al giorno. A parte le auto a gas, lo utilizziamo per scaldare le case e per cucinare e soprattutto lo utilizziamo per produrre energia elettrica.Non essendo un paese produttore, siamo costretti a comprarlo all'estero, la maggior parte di quello che consumiamo giunge a noi, attraverso metanodotti, soprattutto da Russia, Libia, Algeria e Olanda.

Negli anni '70 l'Italia muove i primi passi verso una soluzione alternativa nell'approvvigionamento di gas con il rigassificatore di Panigaglia costruito dalla "ESSO" nel territorio del comune di Porto Venere.
Negli ultimi anni il governo sta investendo molto su questa tecnologia: sono infatti più di dieci i progetti, approvati o in corso di valutazione, per la costruzione di nuovi impianti di rigassificazione e fanno gola a varie multinazionali energetiche:

- Rovigo: azionisti 45% ExxonMobil, 45% Qatar Petroleum, 10% Edison.
- Brindisi: azionista British Gas.
- Livorno: azionisti 25,5% Endesa, 25,5% Iride, 29% OLT Energy Toscana-Gruppo Belleli, 20% OffshoreToscana Ltd.
- Rosignano (LI): azionisti 70% Edison, 30% British Petroleum.
- Grado (GO): azionista Endesa
- Zaule (TS): azionista Gas Natural.
- Taranto: azionista Gas Natural.
- Gioia Tauro (RC): azionisti 60% gruppo Belleli, 40% Italpetroli (CrossGas).
- Porto Empedocle (AG): azionista Nuove Energie (90% Enel).
- Priolo Gargallo (SR): azionisti 50% Erg, 50% Shell.
[2]

- Falconara/Ancona: azionisti 70% API, 30% Regione Marche (SVIM)
- Porto Recanati (AN): azionista Gaz de France. [3]
- Porto Viro (RO): azionisti 45% Qatar Terminal Limited, 45% Exxon Mobil Italiana gas, 10% Edison. [4]

Il 6 Luglio 2011 è stato approvato ad Ancona, dal Consiglio Regionale delle Marche, il decreto che autorizza l'api, con la partecipazione della Regione Marche, a costruire un rigassificatore di tipo "On-board" in una zona di mare a 13 Km da Ancona e a 16Km da Falconara in prossimità della, già tristemente nota, raffineria API, della sua centrale termo-elettrica, dell'aeroporto "Raffaello Sanzio" e della ferrovia che raggiunge la stazione del vicinissimo centro abitato. [5]



[1] : Elenco tratto da : http://it.wikipedia.org/wiki/Elenco_dei_rigassificatori_nel_mondo (consultato il 12 luglio 2011)
[2] : Elenco tratto da : http://www.atomodelmale.it/2007/02/14/i-rigassificatori/ (consultato il 13 luglio 2011)

...7.. RIGASSIFICATORE DI ANCONA-FALCONARA


IMPATTO AMBIENTALE

- Il rigassificatore è un impianto ad alto rischio d'incidente rilevante, incluso nella lista delle industrie cosidette "Seveso 2" [1]. Studi autorevoli ne prescrivono la costruzione lontano da città, da altre industrie soggette a tali rischi (raffineria e centrale termoelettrica API) e da zone ad alto traffico marittimo in quanto l'effetto domino che si verrebbe a creare, a seguito di un incidente, avrebbe effetti catastrofici per le popolazioni vicine a detti impianti.L'impianto in questione verrà realizzato in una zona di mare a 16 Km da Falconara e13 Km da Ancona.

- Per la costruzione dell'impianto e per consentire l'attracco alle metaniere è necessaria un' opera di dragaggio del fondale. Parte dei fanghi di risulta, contaminati da sostanze tossiche, rientreranno in soluzione nella zona di mare circostante con un impatto negativo sul' ecosistema. [2]

- Nel tratto di mare antistante il porto di Ancona, al già esistente traffico delle petroliere, che portano il petrolio alla raffineria Api, si aggiungerà quello delle navi metaniere che trasporteranno GNL a centinaia di tonnellate l'anno.

- Il rigassificatore nella sua normale attività rilascia vapori di metano, sono i cosiddetti " vapori di boli off" e sono altamente infiammabili.

- L'intero ciclo: dalla liquefazione al trasporto criogenico e successiva rigassificazione, è un sistema altamente inefficiente. Si stima che il trasporto di metano liquido comporti un aggravio dal 20 al 40% delle emissioni di gas serra. [3]

- L' acqua di mare usata per riscaldare il GNL viene trattata con cloro e varechina [2] per evitare che le tubature e i meccanismi non si intasino per la naturale formazione di alghe e microorganismi (che sono la base della vita nell' ecosistema marino). Tali acque contaminate verranno riversate in mare senza alcuna remora né depurazione alimentando ancora il processo di sterilizzazione delle nostre acque già avviato dagli "oltre dieci anni di scarico di tali acque da parte della centrale elettrica dell'API" (tra virgolette cito il governatore Spacca).

- "Gli impianti di vaporizzazione utilizzano l'acqua di mare come scambiatore termico per la vaporizzazione del GNL; tale acqua presa direttamente dal bacino antistante, una volta compiuto il ciclo termico, viene restituita al mare, con una variazione termica negativa di 5°C." [2]

Le alghe che sopravviveranno alla sterilizzazione subiranno uno stress termico che, per loro natura, causerà una maggiore fioritura con l'aumento, direttamente proporzionale, della produzione di mucillagini.


Che accadrebbe se vi fosse un grave incidente ad una metaniera o ad un serbatoio di stoccaggio? 

Scrive Manlio Dinucci [4] : « Come mostra un documentario statunitense realizzato da Tim e Hayden Riley (http://www.youtube.com/watch?v=2E0U9q1yFGk ), la nube di vapore fuoriuscita da una metaniera o da un serbatoio di stoccaggio per incidente, si spanderebbe sulla superficie marina molto più rapidamente che su quella terrestre incendiandosi una volta incontrata una scintilla/fiamma e bruciando tutto al suo passaggio ». Come non ricordare l'esplosione alla stazione di Viareggio nel Giugno 2009? E quello era Gpl non GNL quindi potenzialmente meno distruttivo. Continua Dinucci: « Uno studio commissionato dal Pentagono afferma che l' energia sprigionata da un' esplosione simile equivarrebbe a quella di 55 bombe di Hiroshima prive di radiazioni. Un altro studio, commissionato dalla città di Oxnard (California) (http://timrileylaw.com/LNG_LiquefiedNaturalGas.htm ) prevede che la nube di fuoco si spanderebbe in un raggio di 55 Km » [5]

[4] Manlio Dinucci è un giornalista e geografo; è stato direttore esecutivo per l’Italia della International Physicians for the Prevention of Nuclear War, associazione vincitrice del Nobel per la pace nel 1985. Collabora con "Il manifesto".

[5] Tratto da: "Il Manifesto" del 26/3/06.

CHI CI GUADAGNA ?

- I millantati guadagni che questa operazione darà al Porto di Ancona si limitano alla riscossione del pedaggio che dovranno pagare le navi metaniere in transito.

- Con la messa in funzione di questo impianto non verrrà prodotta energia, semplicemente verrà distribuito metano dopo la rigassificazione, quindi, in un ipotetico piano di aumento della produzione regionale di energia sarebbe totalmente inutile.

- La legge italiana prevede che all'api verrà garantito il 70 % del potenziale profitto anche nel caso che l'impianto non entri mai in funzione.

- L'accordo firmato da Regione Marche e api prevede che la multinazionale mantenga per dieci anni gli attuali 380 posti di lavoro (360 dipendenti per la raffineria e 20 dipendenti per il rigassificatore) "compatibilmente con la possibilità oggettiva". Per contro gli effetti ambientali metteranno in crisi i dieci mila posti di lavoro già esistenti nei settori della pesca e del turismo lungo la costa che va da Senigallia a Porto Recanati.

- Ci viene detto dal Consiglio Regionale che l'api si impegna ad investire piu' di 300 milioni di euro per la realizzazione del rigassificatore e la messa in sicurezza, ammodernamento e valorizzazione degli impianti già esistenti ( raffineria e adiacente centrale termoelettrica). In realtà la multinazionale si era impegnata ad efffettuare tali lavori a partire dal 2003 ma l'api non ha, oggi come allora, nessuno obbligo di mantenere questi impegni.

- Tra i piani economici della società energetica c'e', da circa 10 anni, il tentativo di costruire centrali termoelettriche da 580 megawatt che non sono pero' previste dal PEAR ( Piano Energetico Ambientale Regionale). Queste centrali si basano sulla costruzione di un rigassificatore che alimenterà gli impianti di produzione energetica. Qui sta il massimo guadagno del rigassificatore: fornire il gas da bruciare in queste centrali.

- Questo progetto globale dell'api causerà, con la sua produzione, sovradimensionata al fabbisogno energetico della nostra Regione, il fallimento delle piccole e giovani imprese locali che producono energia tramite impianti fotovoltaici e solari e che rappresentano l'unico settore che ha resistito alla crisi.

...6.. qualche video

Abbiamo trovato nel net:

D'Istante


Cortometraggio liberamente ispirato alla notizia circa l'esistenza di due proposte per costruire impianti per la rigassificazione del metano liquido nel tratto di mare Adriatico prospicente la città di Ancona.

...5..

...4..

...3..

...2.. LINKS


Links riguardanti il problema dei rigassificatori in Italia:

http://www.rigassificatorenograzie.com/










Qui di seguito alcuni link italiani e internazionali (in lingua inglese, francese) di gruppi, collettivi, musei , sensibili alle problematiche ecologiche e politiche:






 

 




1... UNA BIBLIOGRAFIA PER I PIU' CURIOSI



Qui di seguito troverete una  bibliografia indicativa e non esaustiva che comprende testi riguardanti l'arte (A), la filosofia (F), l'antropologia (ANT), la sociologia (S), l'economia (E) e l'ecologia politica (ECO). Molti di questi titoli sono di difficile reperibilità persino nelle biblioteche (vedi per esempio nella rete delle biblioteche della Provincia di Ancona), ma attraverso internet (shops e link diversi) è possibile recuperarne una copia o trovare il libro da scaricare.


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2002             L'aperto. L'uomo e l'animale. Torino, Bollati Boringhieri.
2003             L’uomo senza contenuto, Macerata, Quodlibet.
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2008             Mezzi senza fine, Torino, Bollati Boringhieri editore
ARNHEIM, Rudolf (A)
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